- Maggio 21, 2023
Quanti kg di CO2 emette un kWh elettrico in Italia?
Il futuro è elettrico, ma quante emissioni di CO2 genera un kWh elettrico in Italia?

Esperto in cambiamento climatico
Contenuti
Punti chiave
- Le emissioni di CO2 prodotte dall’energia elettrica sono tra le più facili da ridurre.
- I kg di CO2 per kWh elettrico si calcolano secondo i metodi location-based o market-based.
- Per un calcolo corretto è importante usare i giusti fattori di emissione.
Perché calcolare le emissioni di CO2 per kwh elettrico
Le emissioni di CO2 delle aziende si dividono in emissioni dirette ed emissioni indirette. Le emissioni dirette, anche dette di Scope 1, sono quelle generate dai combustibili come il gas metano o il diesel.
Tuttavia, lo Scope 1 rappresenta in media il 10% delle emissioni di gas climalteranti. Il restante 90% sono emissioni indirette, generate dai propri fornitori o clienti.
Tra le emissioni indirette, le emissioni di Scope 2 sono molto importanti. Lo Scope 2 deriva per lo più dall’acquisto di energia elettrica, ma può derivare anche dall’acquisto di vapore ed energia termica.
Le emissioni di Scope 2 sono indirette perché sono generate dal fornitore di elettricità, che brucia gas o carbone per produrre energia elettrica. Il GHG Protocol ha isolato le emissioni di Scope 2 perché sono misurabili e facili da ridurre, al contrario delle emissioni di Scope 3.
Le emissioni derivanti dall’energia elettrica rappresentano circa il 20% delle emissioni di CO2 di un’azienda. Ridurle è fondamentale per raggiungere net zero emissioni e fermare il riscaldamento globale.

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Come si calcolano i kg CO2 per kWh elettrico
Le due metodologie previste dal GHG Protocol per calcolare lo Scope 2 sono l’approccio location-based e l’approccio market-based. Secondo i GRI Standard, entrambi i metodi di calcolo devono essere riportati nel bilancio di sostenibilità.
La comparazione tra i due metodi è utile per comprendere se l’azienda sta migliorando la sostenibilità ambientale. Infatti, ridurre le emissioni di CO2 per kWh elettrico è una delle azioni fondamentali per raggiungere la neutralità carbonica.
Emissioni CO2 location-based
Il metodo di calcolo location-based utilizza il mix energetico della rete elettrica nazionale. In questo modo, è come se si calcolassero le emissioni di CO2 medie per un kWh elettrico in Italia.
Infatti, la rete elettrica contiene elettroni prodotti da diverse fonti, come il gas, il carbone e il fotovoltaico. Visto che tutta l’elettricità confluisce nella stessa rete, è impossibile distinguere se gli elettroni sono stati prodotti da impianti rinnovabili.
Per questo motivo, l’approccio location-based considera le emissioni medie dell’energia presente nella rete elettrica.
L’aspetto positivo del metodo location-based è che rispecchia l’energia elettrica realmente consumata, ovvero quella della rete elettrica. Tuttavia, secondo questo metodo per ridurre le emissioni in atmosfera si deve ridurre il consumo dalla rete elettrica, che non sempre è possibile.
Emissioni CO2 market-based
Il metodo di calcolo market-based considera le emissioni di carbonio generate dal fornitore di energia elettrica. Questo approccio mette in luce la scelta di consumare energia verde, invece di acquistare elettricità prodotta con combustibili fossili.
Le Garanzie d’Origine (GO) sono il meccanismo su cui si fonda questo metodo di calcolo. La GO è un certificato emesso dal GSE per ogni MWh prodotto da fonti rinnovabili. Acquistando una GO, è come se si acquistasse energia rinnovabile dalla rete elettrica.
Con il metodo market-based, è possibile ridurre i kg di CO2 per kWh elettrico grazie all’acquisto di Garanzie d’Origine (GO). Di solito, questo metodo è il primo ad essere adottato perché è il più semplice.
In un secondo momento, molte aziende installano direttamente impianti rinnovabili presso i propri stabilimenti. Producendo elettricità in loco si riducono i prelievi dalla rete, e si può essere sicuri che i kWh elettrici consumati abbiano emesso zero CO2.

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Fattori di emissione per l’energia elettrica in Italia
Per calcolare i kg di CO2 per kWh elettrico, si utilizzano dei fattori di emissione specifici. Questi fattori sono determinanti anche per il calcolo della carbon footprint di prodotto.
Alcuni fattori di emissione comprendono solo le emissioni di anidride carbonica (CO2), altri invece includono tutti i gas climalteranti come il metano (CH4) e il protossido d’azoto (N2O).
I fattori di conversione che includono diversi gas serra utilizzano la CO2 equivalente (CO2e) come unità di misura. La difficoltà sta nell’individuare i fattori di emissione corretti e più aggiornati.
Fattori di emissione location-based nel 2022
I fattori di emissione location-based per la rete elettrica italiana sono molteplici. Tuttavia, i fattori di emissione più affidabili sono quelli pubblicati ogni anno da ISPRA, nel report sulla decarbonizzazione del sistema energetico nazionale.
Questo report viene pubblicato tra aprile e giugno di ogni anno, anche se nel 2023 la pubblicazione è stata leggermente ritardata.
Nel 2022, un kWh elettrico consumato in Italia ha emesso 0,309 kg di CO2, secondo i fattori di emissione ISPRA.

Fattori di emissione market-based nel 2022
I fattori di emissione utilizzati per calcolare i kg di CO2 per kWh elettrico sono diversi se si usa l’approccio market-based.
Il principale fattore di emissione per questo metodo è il residual mix, ovvero il mix energetico che rimane se si escludono le Garanzie d’Origine. In pratica, il residual mix rappresenta il mix energetico nazionale senza l’energia rinnovabile.
Secondo questo metodo, le emissioni delle aziende che non acquistano energia rinnovabile sono molto più alte della media nazionale. Infatti, il metodo market-based incentiva le aziende ad acquistare energia da fonti rinnovabili.
Per calcolare i kg di CO2 per kWh elettrico secondo il metodo market-based dobbiamo sapere se il nostro fornitore acquista garanzie d’origine. Per i kWh prodotti da fonti rinnovabili, si considera un fattore di emissione pari a 0 kg di CO2 per kWh elettrico.
Invece, per l’energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili si utilizza il residual mix. In Europa, i migliori fattori di emissione per il residual mix vengono pubblicati dall’Association of Issuing Bodies (AIB) a maggio di ogni anno.
Nel 2022, il residual mix in Italia è stato pari a 0,457 kg CO2 per kWh elettrico, secondo i fattori di emissione AIB.

Come ridurre i kg CO2 per kWh elettrico
Il modo più semplice di ridurre l’emissione di CO2 per kWh elettrico è acquistare elettricità rinnovabile. Tuttavia, un altro modo per ridurre le emissioni di Scope 2 è installare un impianto fotovoltaico, riducendo l’elettricità prelevata dalla rete.
Il mercato elettrico è molto complesso e poche riescono a fare scelte oculate. Ad esempio, i Power Purchase Agreement (PPA) sono un ottimo strumento per acquistare energia rinnovabile a buon prezzo, ma sono ancora poco diffusi.
Ollum ha già aiutato molte aziende a a ridurre le emissioni di carbonio, ottenendo anche finanziamenti a tasso agevolato grazie ai risultati raggiunti.
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