- Aprile 1, 2023
Direttiva CSRD: a chi si applica e quando entra in vigore
La nuova direttiva CSRD rende il bilancio di sostenibilità obbligatorio per 50,000 aziende europee, a partire dal report di sostenibilità 2024.

Esperto in cambiamento climatico
Contenuti
Punti chiave
- La CSRD è la nuova direttiva europea che rende il bilancio di sostenibilità obbligatorio.
- La direttiva si applica a tutte le aziende quotate e alle grandi aziende non quotate che rispettino alcuni criteri.
- L’EFRAG ha elaborato un nuovo standard di rendicontazione europeo per i bilanci di sostenibilità.
Cosa è la direttiva CSRD
La direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) è una direttiva dell’Unione Europea. La direttiva intende migliorare la trasparenza delle informazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) delle aziende.
La CSRD è strettamente connessa all’Action Plan on Financing Sustainable Growth. L’action plan ha l’obiettivo di indirizzare i capitali verso attività sostenibili e finanziare la transizione ecologica dell’Unione Europea.
Tuttavia, è necessario fornire informazioni accurate agli investitori se vogliamo far crescere gli investimenti ESG. Per questo motivo, la Commissione Europea ha deciso di estendere l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità a molte più aziende.
Infatti, la CSRD estende l’applicazione della precedente NFRD (Non Financial Reporting Directive). Ciò significa che un numero maggiore di imprese sarà coinvolto nella rendicontazione di sostenibilità, e sarà quindi soggetto allo scrutinio di investitori e stakeholder.
Inoltre, la CSRD prevede l’adozione di standard di rendicontazione obbligatori. I nuovi standard dovrebbero consentire la comparazione delle informazioni sull’impatto ambientale, sociale e di governance delle imprese.

A chi si applica la direttiva CSRD
La direttiva CSRD amplia il numero di società che sono tenute a pubblicare una dichiarazione non finanziaria. In Europa, le società che dovranno pubblicare un bilancio di sostenibilità passeranno da circa 10,000 a circa 50,000.
Secondo la direttiva CSRD, le società che dovranno pubblicare un bilancio di sostenibilità ambientale, sociale e di governance sono:
- Tutte le società europee quotate sui mercati finanziari, ad eccezione delle microimprese.
- Tutte le grandi società europee non quotate sui mercati finanziari, che soddisfino almeno due dei seguenti criteri:
- Fatturato superiore a € 40 Milioni;
- Patrimonio netto superiore a € 20 Milioni;
- Oltre 250 dipendenti.
- Società extra-europee che generino un fatturato di almeno € 150 Milioni all’interno dell’Unione Europea.
Le società controllate da un’altra società potranno astenersi dal pubblicare un bilancio di sostenibilità, a patto che siano ricomprese nel report di sostenibilità della Capogruppo.

Quando entra in vigore la direttiva CSRD
La direttiva CSRD è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 14 dicembre 2022, ed è entrata in vigore 20 giorni dopo. Da allora, gli stati membri hanno 18 mesi di tempo per recepire la direttiva all’interno delle proprie legislazioni.
La CSRD prevede la pubblicazione a scaglioni del bilancio di sostenibilità obbligatorio. In altre parole, i diversi tipi di società saranno obbligate a pubblicare un report di sostenibilità in tempi diversi.
In particolare, queste sono le date di pubblicazione obbligatoria dei report di sostenibilità secondo la CSRD:
- Società quotate con oltre 500 dipendenti: a partire da gennaio 2025 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2024.
- Grandi società non quotate: a partire da gennaio 2026 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2025.
- PMI quotate sui mercati finanziari: a partire da gennaio 2027 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2026.
- Società extra-europee che generino un fatturato di almeno € 150 Milioni all’interno dell’Unione Europea: a partire da gennaio 2029 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2028

Dove pubblicare il bilancio di sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità non potrà più essere un documento isolato, come invece permettevano di fare i GRI standards. Secondo la nuova direttiva CSRD, sarà obbligatorio inserire il bilancio ESG all’interno della relazione sulla gestione.
In questo modo, il report di sostenibilità diventerà parte integrante del bilancio economico-finanziario delle aziende. Con la direttiva CSRD L’Unione Europea indica chiaramente che la performance ESG non è meno importante della performance economica di un’azienda.
La CSRD prevede che, oltre al bilancio civilistico, anche il bilancio di sostenibilità venga sottoposto ad assurance da parte di una società di revisione accreditata. Questo dovrebbe rendere i dati ESG più affidabili e comparabili, permettendo agli investitori di utilizzare criteri ESG nei loro investimenti.
Se hai bisogno di ispirazione, puoi consultare i cinque migliori esempi di bilancio di sostenibilità.
La doppia materialità nella direttiva CSRD
L’analisi di materialità è il processo con cui si determinano i principali aspetti di sostenibilità ambientale, sociale e di governance da includere in bilancio. La direttiva CSRD obbligherà ad effettuare l’analisi di materialità secondo nuovi criteri, superando i GRI standards utilizzati fino a questo momento.
Prima che la CSRD entrasse in vigore, l’analisi di materialità considerava soltanto gli impatti che le aziende avevano sul mondo esterno.
La direttiva CSRD introduce invece un nuovo concetto per i bilanci di sostenibilità: la doppia materialità. Questo criterio spinge le aziende a considerare non soltanto i loro impatti sul mondo esterno, ma anche gli impatti del mondo esterno verso l’azienda.
Ad esempio, le emissioni di CO2 vengono considerate materiali perché il cambiamento climatico crea danni a persone ed ecosistemi. Tuttavia, con la doppia materialità si considera anche l’impatto finanziario che l’emissione di CO2 avrà ull’azienda, soprattutto quando la carbon tax entrerà in vigore.
La doppia materialità ESG spinge le aziende a considerare la sostenibilità non come un’esternalità, ma come un fattore di rischio per il proprio business.

Direttiva CSRD e nuovi standard EFRAG
Per rendere la CSRD ancora più efficace, l’Unione Europea sta elaborando dei nuovi standard per i bilanci di sostenibilità.
L’organizzazione incaricata di sviluppare i nuovi standard è l’EFRAG – European Financial Reporting Advisory Group. L’EFRAG elaborerà i nuovi standard di rendicontazione basandosi sugli standard esistenti, come i GRI, SASB, IIRC e CDP.
I nuovi standard prendono il nome di European Sustainability Reporting Standards (ESRS) e la versione definitiva non è ancora stata pubblicata. Giudicando dalle bozze condivise fino ad ora, il bilancio di sostenibilità sarà un bilancio ambientale, sociale e di governance, e includerà molte informazioni.
Riguardo ai temi ESG inclusi nel bilancio di sostenibilità, dovranno essere rendicontate le seguenti informazioni:
- Principali rischi ESG dell’azienda.
- Strategia per mitigare i rischi ESG identificati.
- Descrizione del processo di definizione della materialità.
- Obiettivi di sostenibilità stabiliti dall’azienda.
- Politiche e procedure sui fattori di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.
- Due diligence ESG per individuare e mitigare i principali impatti.
- Indicatori rilevanti per valutare la performance ESG dell’azienda.
Come adeguarsi alla direttiva CSRD
La nuova direttiva CSRD richiederà la pubblicazione di nuove informazioni di sostenibilità. Tuttavia, molte di queste informazioninon sono facilmente reperibili per tutte le aziende.
Visto il grande sforzo necessario per gestire i temi di sostenibilità, molte aziende hanno già iniziato a pubblicare un rapporto di sostenibilità.
Contattaci per avere maggiori informazioni su come possiamo supportare la tua azienda nel percorso di sostenibilità.
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