- Gennaio 27, 2023
Come funzionano le comunità energetiche rinnovabili
Per apprendere al meglio come funzionano le comunità energetiche dobbiamo prima capire quali sono i passi necessari al fine di costituirne una.

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Contenuti
Summary
L’articolo descrive come funziona una comunità energetica rinnovabile attraverso i passi necessari per la creazione.
In primo luogo, è necessario trovare partecipanti che appartengano alla stessa cabina primaria. Qui, é appena uscita la mappa delle cabine primarie nel sito dei distributori.
In secondo luogo, è necessario definire nello statuto la ripartizione degli incentivi e le regole per l’ingresso e l’uscita dalla comunità. Qui, si deciderà a priori a seconda degli scopi ed obiettivi se è vantaggioso configurarsi come una cooperativa o come un’associazione non riconosciuta.
Infine, è necessario installare impianti rinnovabili e distribuire gli incentivi, andando a calibrare la composizione della comunità energetica rinnovabile a seconda della potenza rinnovabile installata e alle curve di carico dei partecipanti.
I passi fondamentali per costituzione di una comunità energetica rinnovabile
Come già anticipato nell’articolo precedente, le comunità energetiche rinnovabili sono associazioni formate da cittadini, aziende, pubblica amministrazione, che hanno lo scopo di produrre e consumare energia pulita proveniente dai propri impianti rinnovabili.
Se vogliamo apprendere al meglio come funzionano le comunità energetiche dobbiamo prima capire quali sono i passi necessari al fine di costituirne una.
Per iniziare un progetto di creazione di una comunità energetica, è necessario seguire i seguenti passi fondamentali:
- Trovare partecipanti che appartengono alla stessa cabina primaria. Le cabine primarie verranno pubblicate dai distributori e sarà possibile sapere con certezza a quale cabina appartiene ogni edificio. L’appartenenza alla stessa cabina è un requisito fondamentale per costituire una comunità energetica rinnovabile
- Definizione nello statuto della ripartizione degli incentivi e di ingresso ed uscita dalla comunità dei partecipanti. Le possibili configurazioni a livello societario sono le cooperative o le associazioni non riconosciute
- Installazione di impianti rinnovabili e distribuzione degli incentivi. L’altro requisito fondamentale per la costituzione e la raccolta degli incentivi è l’installazione di nuovi impianti rinnovabili, con la possibilità di includere anche quelli già in funzione in una certa misura
Nei prossimi paragrafi andremo a fare chiarezza su questi tre punti fondamentali, per comprendere al meglio come funzionano le comunità energetiche rinnovabili.
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Cabine primarie: il punto di partenza
Le cabine primarie sono quelle installazioni elettriche che trasformano la tensione dell’energia elettrica in un livello più basso per l’utilizzo in un edificio o un’area specifica. Si tratta di una delle prime tappe nella distribuzione dell’energia elettrica dalla rete di trasmissione o di distribuzione all’utente finale.

Queste rientrano in una delle caratteristiche vincolanti per la creazione di comunità energetiche rinnovabili. Infatti, per essere all’interno della stessa comunità energetica un criterio necessario è l’appartenenza alla stessa cabina primaria dei partecipanti.
Quindi, ogni partecipante riceverà energia dalla stessa cabina primaria e un criterio di vicinanza tra loro non è abbastanza forte per poter affermare con certezza l’appartenenza alla stessa cabina. L’unico modo per poter avere questa informazione con assoluta certezza è aspettare la pubblicazione della mappa da parte dei distributori, fissata entro il 28 febbraio.
Entro tale data tutti i distributori pubblicheranno nei propri siti web le informazioni sull’appartenenza degli edifici alle cabine primarie. I dati che usciranno entro il 28 febbraio non saranno definitivi e a partire da questa data potranno essere fatte obiezioni fino alla fine di giugno.
Una volta scaduto il termine per le obiezioni, entro il 30 settembre 2023 dovranno essere pubblicate le mappe definitive dai distributori.
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Costituzione e statuto di una comunità energetica rinnovabile
Per capire bene come funziona una comunità energetica rinnovabile dobbiamo parlare anche dell’aspetto legato al tipo di società e allo statuto di essa. Come anticipato, una comunità energetica rinnovabile può essere costituita o come una cooperativa o come un’associazione non riconosciuta, entrambe senza scopo di lucro.
Una cooperativa è un’organizzazione di membri che si uniscono volontariamente per soddisfare le loro esigenze e aspirazioni comuni attraverso un’impresa posseduta e controllata democraticamente. L’obiettivo principale di una cooperativa è quello di soddisfare le esigenze dei propri membri, piuttosto che generare profitti per azionisti esterni.
Un’associazione non riconosciuta, invece, è un gruppo di persone che si uniscono volontariamente per uno scopo comune, ma che non hanno registrato formalmente la loro organizzazione come un’entità giuridica. Ciò significa che non hanno lo status legale di un’entità separata dai suoi membri e non possono possedere beni o contrarre debiti.
La scelta del tipo di società è solitamente veicolata dall’obiettivo e lo scopo dei partecipanti della comunità energetica rinnovabile. Una volta che la scelta fra queste due entità è stata fatta, devono essere definiti nello statuto tutta una serie di punti, tra cui la ripartizione dell’incentivo del GSE tra i soci ed i termini e le condizioni di entrata/uscita dei partecipanti.
Le differenze tra le due società
Come si evince dalle definizioni, la principale differenza tra una cooperativa e un’associazione non riconosciuta è che la cooperativa è un’entità giuridica registrata e riconosciuta dallo Stato, mentre l’associazione non riconosciuta non lo è.
Ciò significa che una cooperativa ha lo status legale di un’entità separata dai suoi membri e può possedere beni, contrarre debiti e intraprendere attività commerciali in proprio nome, mentre un’associazione non riconosciuta non ha queste capacità.
Altre differenze includono:
- La cooperativa senza scopo di lucro ha una struttura democratica, in cui i soci hanno il diritto di voto e possono partecipare alle decisioni dell’organizzazione. In un’associazione non riconosciuta, non esiste una struttura democratica formalizzata.
- La cooperativa senza scopo di lucro non ha lo scopo di generare profitti per i soci. Infatti, Mira a soddisfare le esigenze e le aspirazioni dei propri membri attraverso un’impresa posseduta e controllata democraticamente. Un’associazione non riconosciuta non ha alcuno scopo di lucro.
- La cooperativa senza scopo di lucro deve rispettare le leggi e i regolamenti del paese in cui è registrata, tra cui quelli relativi alle tasse e alla responsabilità legale. Un’associazione non riconosciuta non ha queste obbligazioni legali.
Scelta degli impianti rinnovabili per una comunità energetica
Contemporaneamente alla scelta del tipo di società e dei termini all’interno dello statuto descritti sopra, deve essere fatta una scelta in merito all’installazione degli impianti rinnovabili.
E’ molto importante sapere che nell’ottica della creazione di una comunità energetica, gli impianti che possono essere utilizzati sono quelli attivi da dicembre 2021. Per i più vecchi, invece, la direttiva ha dichiarato che potranno far parte della comunità ma non in maniera superiore al 30% del totale di rinnovabili installato, non pronunciandosi ancora sulla possibilità di accedere o meno agli incentivi per questi impianti.
I fattori da considerare
Nella scelta degli impianti rinnovabili ci sono diversi fattori, oltre al costo, da considerare:
- Caratteristiche del luogo
- Fabbisogno energetico
- Curve di carico dei partecipanti
Sulle caratteristiche del luogo, è importante considerare la disponibilità di risorse rinnovabili nella zona, come l’irraggiamento solare, la velocità e la direzione del vento, o la presenza di fiumi o sorgenti idriche. Ad esempio, se si vive in una zona con molto sole, potrebbe essere più adatto installare un impianto fotovoltaico, mentre in una zona ventosa sarebbe più indicato un impianto eolico o mini eolico.
Il fabbisogno energetico, invece, è la quantità di energia che un organismo o una società ha bisogno per soddisfare i propri bisogni. Per intendersi, nel caso di un’azienda il fabbisogno energetico dipende dalle attività economiche, industriali e commerciali, mentre nel caso di un privato dal riscaldamento o dalla luce per esempio.
Un’altra variabile molto importante sia nel dimensionamento che nella scelta dell’impianto rinnovabile è la curva di carico dei partecipanti. La curva di carico sull’energia è un grafico che mostra la relazione tra la quantità di energia elettrica richiesta (la domanda) e l’ora del giorno in cui viene richiesta. Quindi, un privato avrà tendenza a consumare e quindi richiedere energia maggiormente durante l’orario serale, mentre un’impresa durante l’orario lavorativo. Questo è importante in quanto l’incentivo verrà erogato solo e soltanto se l’energia viene prodotta in un momento in cui qualcuno sta consumando (concetto di autoconsumo).

Incentivi per le comunità energetiche rinnovabili
Altro aspetto fondamentale per capire come funzionano le comunità energetiche é quello relativo agli incentivi. Ne abbiamo parlato più approfonditamente qui.
L’obiettivo dell’Unione Europea è di installare nuova capacità rinnovabile entro il 2030, nell’ordine dei 60 GW. Per rispettare questo target molto ambizioso, quindi invogliare i proprietari di edifici o terreni ad installare nuova forza rinnovabile, hanno stanziato incentivi per le comunità energetiche rinnovabili, rendendole ancor più attrattive.

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Gli incentivi stanziati per le comunità energetiche rinnovabili, però, verranno riconosciuti solo in caso di autoconsumo. L’energia prodotta, per essere configurata come autoconsumo, dovrà essere utilizzata da un qualsiasi componente della comunità energetica. Fisicamente non avverrà questo passaggio di energia, infatti i partecipanti continueranno a pagare la bolletta al fornitore e prendere l’energia da loro. Lo scambio è solo virtuale e gli incentivi verranno corrisposti alla comunità energetica rinnovabile mensilmente.
Questo ci fa capire come sia importante una giusta e ragionata composizione all’interno della comunità per sfruttare al meglio gli incentivi stanziati e raggiungere l’obiettivo ambizioso dell’Unione Europea di installare nuova capacità rinnovabile entro il 2030. Non ci sarebbe nessun vantaggio ad avere solo produttori o solo consumatori, come non avrebbe senso avere impianti che producono solo durante le ore lavorative (fotovoltaico per esempio) ed avere consumatori che richiedono energia solo durante l’orario serale.
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